Il culto del Cabernet Sauvignon
Il Cabernet Sauvignon è il vitigno che rappresenta il vino di Bordeaux, uno dei più coltivati sulla sponda sinistra della Gironda, soprattutto nel Mèdoc e a sud di Bordeaux, a Graves. Cabernet Sauvignon è un vino pregiato e può essere facilmente invecchiato, in barriques, con eleganza. Il Cabernet Sauvignon è nato dall’incrocio (spontaneo) tra Cabernet Franc e Sauvignon Blanc e non a caso offre le migliori caratteristiche di entrambi.
L’origine del Cabernet Sauvignon è incerta, potrebbe avere origine nella Rioja spagnola, ma sono solo supposizioni. La certezza unica e inconfutabile è che Bordeaux rappresenta la sua zona d’elezione: il miglior terroir per questo nobile vitigno. Lo stile bordolese (uvaggio con Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot) offre vini intensi, pieni e balsamici, dove il frutto è stato domato da un lungo affinamento e si concentra maggiormente su austerità e profondità, piuttosto che potenza muscolare.
Il Cabernet Sauvignon è presente in ogni Paese del mondo in cui si produce vino ed è considerato un'uva internazionale.
La diffusione del Cabernet Sauvignon nel mondo è così ampia che spesso viene definito semplicemente “Cabernet”. L'utilizzo di questa abbreviazione, sebbene abusata, ha portato ad alcune incomprensioni e confusioni nella reale identificazione dei vini prodotti con quest'uva. Se è vero che nella maggioranza dei casi l'uso del termine “Cabernet” si riferisce al Cabernet Sauvignon, è anche vero che in certe zone, quando si usa questo termine, ci si riferisce in realtà al Cabernet Franc. Inoltre in certi vini prodotti nel nord-est dell'Italia - in particolare nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia - è piuttosto frequente trovare nelle etichette delle bottiglie la sola definizione “Cabernet” e che nella quasi totalità dei casi indica un vino prodotto da Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon di cui, con molta probabilità, è il Cabernet Franc a rappresentare la percentuale più elevata.
Il classico uvaggio bordolese comprende Cabernet Sauvignon a cui si aggiunge Cabernet Franc e Merlot, con cui forma una triade perfetta, grazie alla morbidezza che gli conferiscono, smussando il suo carattere impetuoso. Ma non è raro trovarlo in purezza, soprattutto nelle zone calde (spesso fuori dalla Francia) dove riesce ad arrivare ad una maturazione completa. Il Cabernet Sauvignon ha una maturazione tardiva che può stentare ad arrivare alla fine del processo: proprio per questo a Bordeaux sono coltivati anche Merlot, Franc e Petit Verdot, non solo per il blend, ma anche come assicurazione per le annate in cui il Cabernet non viene bene.
L’altra patria elettiva del Cabernet Sauvignon è la Toscana, dove negli anni 70 nacque il fenomeno Super Tuscan, guidato dal Sassicaia. Pur essendo presente nel Chianti e in buona parte della regione, la zona principe rimane il lembo di terra stretta tra mare e colline nei pressi di Castagneto Carducci, nella Maremma settentrionale, con la relativa DOC Bolgheri.
Sempre in Italia altre zone di qualità garantita sono i Colli Euganei, il Friuli e l’Alto Adige, soprattutto nella conca di Bolzano.
Il Cabernet Sauvignon può essere servito ad una temperatura ambiente, di 16-18 gradi, in calici ampi per poterlo ossigenare meglio.
L’origine del Cabernet Sauvignon è incerta, potrebbe avere origine nella Rioja spagnola, ma sono solo supposizioni. La certezza unica e inconfutabile è che Bordeaux rappresenta la sua zona d’elezione: il miglior terroir per questo nobile vitigno. Lo stile bordolese (uvaggio con Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot) offre vini intensi, pieni e balsamici, dove il frutto è stato domato da un lungo affinamento e si concentra maggiormente su austerità e profondità, piuttosto che potenza muscolare.
Il Cabernet Sauvignon è presente in ogni Paese del mondo in cui si produce vino ed è considerato un'uva internazionale.
La diffusione del Cabernet Sauvignon nel mondo è così ampia che spesso viene definito semplicemente “Cabernet”. L'utilizzo di questa abbreviazione, sebbene abusata, ha portato ad alcune incomprensioni e confusioni nella reale identificazione dei vini prodotti con quest'uva. Se è vero che nella maggioranza dei casi l'uso del termine “Cabernet” si riferisce al Cabernet Sauvignon, è anche vero che in certe zone, quando si usa questo termine, ci si riferisce in realtà al Cabernet Franc. Inoltre in certi vini prodotti nel nord-est dell'Italia - in particolare nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia - è piuttosto frequente trovare nelle etichette delle bottiglie la sola definizione “Cabernet” e che nella quasi totalità dei casi indica un vino prodotto da Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon di cui, con molta probabilità, è il Cabernet Franc a rappresentare la percentuale più elevata.
Il classico uvaggio bordolese comprende Cabernet Sauvignon a cui si aggiunge Cabernet Franc e Merlot, con cui forma una triade perfetta, grazie alla morbidezza che gli conferiscono, smussando il suo carattere impetuoso. Ma non è raro trovarlo in purezza, soprattutto nelle zone calde (spesso fuori dalla Francia) dove riesce ad arrivare ad una maturazione completa. Il Cabernet Sauvignon ha una maturazione tardiva che può stentare ad arrivare alla fine del processo: proprio per questo a Bordeaux sono coltivati anche Merlot, Franc e Petit Verdot, non solo per il blend, ma anche come assicurazione per le annate in cui il Cabernet non viene bene.
L’altra patria elettiva del Cabernet Sauvignon è la Toscana, dove negli anni 70 nacque il fenomeno Super Tuscan, guidato dal Sassicaia. Pur essendo presente nel Chianti e in buona parte della regione, la zona principe rimane il lembo di terra stretta tra mare e colline nei pressi di Castagneto Carducci, nella Maremma settentrionale, con la relativa DOC Bolgheri.
Sempre in Italia altre zone di qualità garantita sono i Colli Euganei, il Friuli e l’Alto Adige, soprattutto nella conca di Bolzano.
Il Cabernet Sauvignon può essere servito ad una temperatura ambiente, di 16-18 gradi, in calici ampi per poterlo ossigenare meglio.